Le parole di Berardo Cittadini per Sonia Tarso: la nostra maglia 50
“Domenica scorsa all’improvviso ho visto un Colibrì e mi è tornata alla mente la savana fuori casa e la foresta verso l’orizzonte, il portico rialzato di tre gradini, le sedie e il tavolino in Rotin, le tazzine del caffè, la focaccia calda da poco uscita dal forno di casa, l’alba delle 06:00 e appunto i Colibrì.
Arrivavano in due o tre per volta, mirano tutti alla stessa tazzina, quella dove una maggiore quantità di zucchero giace sul fondo tra le poche gocce del caffè rimasto; è una contesa, quello che si piazza meglio può succhiarne di più, si butta dentro, allunga e vince.
Si muovono a scatti e sempre nella direzione giusta, hanno pochi di decimi di secondo per osservare e decidere quale questa debba essere, il vincitore non si sbaglia mai e inevitabilmente perde quello che si sbaglia per primo.
Si muovono apparentemente senza ali e sorprendentemente in qualsiasi direzione orizzontale o verticale, sono sospesi, senza gravità apparente e danzano leggeri con una forza inaudita gestita
con altrettanta grazia.
Passano dalla destra dell’avversario alla sua sinistra, aggirandolo alle spalle, senza mai perdere di vista la meta, senza urtare nessuno, cambiando altrettanto rapidamente di quota per presentarsi da sotto o da sopra, da destra o da sinistra, il tutto in un lampo di tempo, così breve che sembra non passare, stesso tempo, stesso momento, è solo cambiata la posizione, uno ha vinto e gli altri mangeranno sì, ma dopo e meno.
La Colibrì di domenica era blù, portava il numero 50 della maglia del Bergamo e devo ringraziare tutti, ma proprio tutti, grande e dolce spettacolo”.